I bicchieri per tipo di vino

Si possono vedere anche i bicchieri suddivisi per tipologia di vino con la disposizione a tavola e le bottiglie per vino e gli accessori per il vino.

I bicchieri da vino bianco

Iniziamo col dire che i vini bianchi e rosati, esigono sostanzialmente le stesse tipologie di bicchiere.
Quanto detto sul vino bianco varrà in maniera molto similare anche per il rosato, con qualche differenza che andremo ad illustrare nel dettaglio.
Partiamo dai vini bianchi, categoria che possiamo distinguere in due tipologie principali e contrapposte: quelli giovani e freschi, e quelli corposi e maturi.
Il bicchiere per i vini bianchi giovani e freschi, ha la caratteristica di allargare l'apertura rispetto al resto del corpo.
Questo perchè, quando il vino si introduce nella bocca, la particolare ala superiore dirige il prodotto nella punta della lingua, notoriamente più sensibile nel recepire gli odori ed i sapori.
Da un punto di vista olfattivo, la forma aperta consente una esalazione pressoché totale dei profumi verso il naso, favorendo così la percezione di tutti gli aromi dei quali si compongono i vini giovani.
Per i vini bianchi definiti corposi e maturi, il corpo del calice è decisamente più largo e con un'apertura maggiore rispetto a quello precedente, così da permettere una percezione complessiva nei vini maturi, decisamente più complessi dei novelli.
Grazie all'apertura uniforme, il vino sarà diretto verso i lati posteriori della lingua, ed a risaltare sarà la morbidezza.

I bicchieri da vino rosato

I vini rosati, anch'essi divisi in giovani - freschi e corposi - maturi, necessitano invece di due diverse tipologie di bicchiere dai vini bianchi.
Per quanto riguarda i vini rosati giovani e freschi, troviamo anche qui un'apertura allargata che dirige il nettare sulla punta della lingua.
La seconda caratteristica di questo bicchiere è il corpo decisamente largo.
I vini rosati maturi e corposi richiedono, per una massima degustazione del vino, una forma nel corpo ancora più larga.

I bicchieri da vino rosso

I vini rossi, ovviamente, meritano delle considerazioni a parte.
Innanzitutto proprio a partire dalla divisione di questa tipologia: troviamo vini rossi giovani, vini rossi corposi (o maturi) e vini rossi molto maturi.
Tre distinzioni di carattere specifico alle quali corrisponderanno però quattro serie di bicchieri, in quanto i vini rossi molto maturi hanno due varianti, ognuno per esaltare caratteristiche diverse del prodotto.
Partiamo dai vini rossi giovani.
Il bicchiere adatto in questo caso è sostanzialmente il medesimo usato per i vini bianchi di stampo corposo, maturo, e quindi non è affatto sbagliato utilizzare lo stesso bicchiere.
Non è un caso, infatti, che un vino giovane, pieno di componenti tanniche ed acide al gusto, vada distribuito in bocca stimolando le parti interne piuttosto che la punta della lingua.
Il bicchiere adatto per i vini rossi normalmente corposi (o maturi) è simile a quello per i novelli rossi, anche se le differenze sono nell'altezza (più tendente verso l'alto) e la larghezza del corpo (minore).
Per i vini rossi corposi ed estremamente maturi, come già detto in precedenza, possiamo citare due varianti principali, ognuna di essere mirate ad esaltare particolari caratteristiche del vino rosso.
Il primo calice, ha la caratteristica di essere di grandi dimensioni, con un gambo notevolmente lungo ed un corpo molto ampio; gli effetti benefici, stanno nella corretta ossigenazione in bicchiere di quei vini rossi affinati per periodi estremamente lunghi all'interno di bottiglie, con la conseguente morbidezza assunta dal tessuto tannico.
L'ampia forma, consente inoltre di evitare la decantazione del vino.
Data l'ampiezza della pancia del calice e la forma particolarmente grossa, il vino è in grado di subire una adeguata ossigenazione, sviluppando così tutta la complessità degli aromi più complessi e difficili (detti terziari), che verranno dunque concentrati nel lato più stretto.
Un bicchiere da queste caratteristiche, sarà più che utile per avvicinarsi a vini con uve molto pragmatiche come il Cabernet Sauvignon, tanto per citarne uno su tutti.
La seconda variante per i rossi molto corposi, riguarda un calice che tende ad aprirsi nella parte superiore dell'apertura.
Una caratteristica che dirige il liquido sulla punta della lingua, ovvero la parte che più si rivela sensibile al captare aromi e dolcezze floreali di un vino.

I bicchieri da vini dolci e liquorosi

Per i vini dolci e liquorosi, distinguiamo due categorie.
I vini dolci e passiti, (tra i quali il più noto è quello di Pantelleria) richiedono un calice di dimensioni piccole ma non estremamente, con corpo discretamente ampio e apertura stretta in fondo, al confine del gambo, per concentrare gli aromi.
Ovviamente, la piccola dimensione del bicchiere suggerisce un dosaggio di vino inferiore.
Per i vini liquorosi, come il Marsala e il Porto, la differenza è notevole.
Il corpo si presenta molto più allungato, per la corretta esalazione degli aromi, e con un'apertura accentuata per indirizzare il vino liquoroso sulla punta della lingua.

I bicchieri da vino spumante

L'ultima tipologia da analizzare, è quella dei bicchieri per vini spumanti.
Per quelli prodotti con Metodo "Charmat", troviamo un mezza - flute, classico calice con corpo piuttosto stretto e sviluppato verso l'alto, per favorire lo sviluppo degli aromi.
Si tratta di un bicchiere adatto per i vini spumanti di tipo secco, ovvero di quelli prodotti con metodo Charmat o Martinotti, dove le bollicine sono più grandi rispetto ai prodotti ottenuti con metodo classico.
Quest'ultimo vino spumante, richiede invece il classico flute, con gambo più lungo, corpo più stretto ed altezza maggiore rispetto al precedente.
Per gli spumanti maturi, è indicato un flute con pancia più ampia ed altezza simile al normale flute per spumanti prodotti con metodo classico.
Per gli spumanti dolci ed aromatici, il bicchiere è un classico pezzo di moda, tra i più rinomati esteticamente parlando.
Si tratta della classica coppa, che riesce ad integrare al meglio quei vini spumanti particolarmente dolci ed aromatici come l'Asti spumante, che con la carica aromatica insita nella sua natura, richiede un'apertura molto largo per migliorare l'aromaticità primarie e dare spazio agli aromi secondari dell'uva.
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