Verona: la storia
Una breve carrellata sulla storia di Verona.
Verona vanta origini antichissime: i primi insediamenti fortificati risalgono
all'epoca preistorica e precisamente al periodo neolitico, rinvenuti ai piedi
del colle di San Pietro, in corrispondenza di un guado fluviale che garantiva
il collegamento tra la pianura e l'area prealpina.
La città fu probabilmente fondata dagli Euganei o dai Reti; poi la
dominarono Etruschi e Galli.
Verona Romana
Nel I secolo a.C. Verona è già una colonia romana e nel 49 a.C.
diviene Municipio romano.
Centro strategico per le comunicazioni e il commercio, all'incrocio della
via Claudia Augusta (da Modena alla Germania)
con la
via Gallica (da Torino ad Aquileia),
la
via Postumia (da Genova ad Aquileia)
e il
Vicum Veronensium (da Verona a Ostiglia),
la città ebbe uno splendido sviluppo culturale ed artistico: conserva ancora
l'impianto urbanistico romano all'interno dell'ansa dell'Adige e copiose
testimonianze dell'epoca.
Tra tutte spicca l'Arena, il terzo anfiteatro al
mondo per dimensioni (dopo il Colosseo di Roma e l'anfiteatro di Capua),
ma uno dei meglio conservati, con la caratteristica Ala,
unico resto della seconda cinta muraria esterna crollata con il
terremoto del 1117, con il suo stile
serio e preciso; la sua bellezza sta
nella perfetta solidità (
Heinrich Heine), costruito nel I secolo d.C. e
segno evidente dell'importanza di Verona: poteva accogliere oltre 20.000 spettatori.
Non meno pregevoli il
Teatro Romano sulle pendici della
collina di Castel San Pietro, che risale al periodo imperiale e i cui resti
furono scoperti nell'Ottocento, sepolti sotto costruzioni civili e religiose
erette successivamente; le porte
Borsari e dei
Leoni (sempre del I secolo d.C.)
monumentali porte d'accesso rispettivamente sul decumano e sul
cardo massimo della città romana; l'
Arco dei Gavi, fatto innalzare
per onorare alcuni membri della famiglia patrizia dei Gavi, opera dell'architetto
L. Vitruvio Cerdone e il
Ponte Pietra (del I secolo. a. C.)
ricostruito nel Medioevo e dopo il secondo conflitto mondiale, con un fedele rifacimento
nel disegno e nel materiale recuperato.
Nel corso del IV secolo il Cristianesimo si diffuse a Verona grazie all'opera
del
vescovo Zeno, divenuto santo e patrono della città, al quale è
dedicata una splendida basilica in stile romanico.
Alla Chiesa spetta il merito di aver diffuso e tramandato la cultura nell'Alto Medioevo: dallo
scrittoio veronese della Schola Sacerdotum ha origine la Biblioteca Capitolare (secolo. V).
Con la dissoluzione dell'Impero Romano d'Occidente, Verona fu scelta come
sede dal re degli Ostrogoti
Teodorico (489)
e più tardi, dopo una breve dominazione bizantina,
dal re dei Longobardi
Alboino (568-572).
Testimonianze di quest'epoca si rinvengono nelle chiesette delle Sante Teuteria e Tosca
(presso la basilica dei SS. Apostoli), nelle cripte di
Santa Maria in Organo, San Procolo e
San Giovanni in Valle,
e comprendono anche i mosaici pavimentali del
Duomo,
visibili nel chiostro e tracce di affreschi nel sacello dei Santi Nazaro e Celso.
Nell'888
Berengario I, re d'Italia, s'accasò in riva all'Adige,
regnandovi fino al
924, poi la città passò alla marca di Baviera, sotto Ottone I.
Verona Comunale
Le trasformazioni sociali dell'XI e XII secolo preparano il passaggio dal
regime feudale alla fondazione del libero Comune (1136) che, promotore
della
Lega Veronese,
sconfisse l'Imperatore
Federico Barbarossa nel 1164.
Il volto della città si arricchisce in questo periodo di nuove costruzioni
civili e religiose: il cuore della città è
Piazza Erbe,
l'antico foro romano, tuttora sede di un vivace e suggestivo mercato,
dove si eleva la
Domus Mercatorum, antica sede delle associazioni dei mercanti;
la Torre dei Lamberti che domina il Palazzo del Comune, risalente al 1193, ma alterato da
moderni restauri, con il pittoresco cortile interno originale, ornato
dalla gotica Scala della Ragione; le chiese di
Santo Stefano e di
San Giovanni in Valle,
entrambe di fondazione più antica;
la basilica di S. Zeno,
con l'annesso chiostro appartenente all'abbazia benedettina, è uno
splendido esempio di architettura romanica (XI e XII secolo.),
famosa per le formelle bronzee che decorano il portale rappresentanti scene dell'antico
e del nuovo Testamento, capolavoro della scultura medievale,
e per il
Trittico di Andrea Mantegna;
il Duomo (secolo. XII) con facciata romanica e gotica
che ospita una pala del Tiziano, l'Assunta;
la
chiesa di San Lorenzo,
di influenza francese con matronei.
Verona Scaligera
Dopo un periodo di lotte intestine per il dominio della città, nel 1226
Ezzelino da Romano divenne podestà e signore assoluto. Alla sua morte il
controllo politico passò nelle mani delle corporazioni che elessero come
rappresentante
Mastino della Scala (1259).
Verona divenne la capitale di
una delle più prestigiose Signorie, al centro di uno stato che si estendeva
su gran parte del Veneto, dell'Emilia e della Toscana: gli Scaligeri, che
diedero alla città floridezza economica e prestigio culturale e trasformarono
la loro reggia in un luogo d'incontro per artisti e letterati, uomini
della politica e della finanza.
Lo stesso
Dante Alighieri, esule da Firenze,
godette in Verona dell'ospitalità di
Cangrande della Scala,
come ricorda nel Paradiso, canto XVIII:
A quest'epoca risalgono i Palazzi Scaligeri, sontuose dimore di Cangrande e Cansignorio,
affacciati sulla severa
Piazza dei Signori, le Case
Mazzanti, con affreschi cinquecenteschi di Alberto Cavalli;
la Domus Nova (Casa dei Giudici), le
Arche Scaligere, monumenti funebri dei signori
scaligeri tra cui spiccano quelle di Cangrande I, Mastino II e Cansignorio,
cui lavorarono i più grandi scultori del XIV secolo Bonino da
Campione e Giovanni di Rigino;
Castelvecchio, monumentale costruzione turrita e
merlata edificata rapidamente, quando la signoria era già in
declino, con l'ardito ponte sull'Adige, che apriva una via di fuga verso la
Germania: oggi il castello ospita il Museo d'arte antica e moderna;
la chiesa di
San Fermo, costruita dai Benedettini si compone di due edifici
sovrapposti, quello inferiore in stile romanico, quello superiore in stile
gotico con preziosi affreschi e dipinti tra i quali l'Annunciazione del Pisanello;
la chiesa
Santa Anastasia, opera dei Domenicani con facciata
incompleta, in stile gotico, contiene il celebre affresco di Pisanello
raffigurante San Giorgio che libera la Principessa dal drago.
Testimonianze di questo periodo sono anche le cosiddette Casa di Giulietta,
con il famoso balcone, in via Cappello e Casa di Romeo presso le
Arche, luoghi immortalati dalla vicenda dei due infelici amanti shakespeariani.
Si tratta certamente di riferimenti leggendari, come leggendaria è la
collocazione della Tomba di Giulietta nel Monastero di San Francesco:
il sarcofago di Giulietta, [...] è triste come fu triste il suo amore (George
Byron), anche se i visitatori del passato ammettono che
un poeta visita
sempre volentieri simili luoghi [...] anche se sarà il primo a
sorridere della credulità del suo cuore (Heinrich Heine).
Verona Veneziana
Caduta la Signoria (1387) Verona fu dominata dai Visconti di Milano (fino al 1402)
e dai Da Carrara, signori di Padova, fino al 1405, quando si
consegnò spontaneamente alla Repubblica di Venezia, che conservò il dominio
della città per circa quattro secoli. Anche in questo periodo
Verona divenne un vivace centro artistico e culturale: risalgono a quest'epoca
la Loggia del Consiglio, detta di Fra Giocondo, gioiello del
Rinascimento veronese, i monumentali Palazzi Pompei, Bevilacqua,
Canossa di Michele Sanmicheli e della
Gran Guardia
di Domenico Curtoni, un tempo adibito a rassegne militari, il fastoso
Palazzo Maffei
in stile barocco, Palazzo Giusti (secolo. XVII e XVIII)
con lo splendido
giardino
all'italiana del 500, la chiesa di Santa Maria in Organo, con le preziose
tarsie in legno intagliato di
Fra Giovanni da Verona,
San Giorgio in Braida,
(secolo. XVI).
Venne rinnovata la struttura difensiva della città con la
progettazione di nuove fortificazioni da parte di Michele Sanmicheli, con le
possenti porte
Palio,
Nuova,
Vescovo, San Giorgio e San Zeno.
Verona Austriaca
Dopo il lungo periodo di pace la vita di Verona fu sconvolta dall'ingresso
delle truppe napoleoniche (1796) che l'occuparono e, dopo alterne
vicende entrò a far parte del Regno Lombardo Veneto sotto il dominio austriaco.
Ebbe un importante ruolo amministrativo e militare, trasformata
in piazzaforte con Mantova, Peschiera e Legnago costituì il
Quadrilatero,
perno del sistema difensivo del Lombardo Veneto. Verona e la sua
provincia entrarono a far parte del Regno d'Italia nel 1866.
Di epoca austriaca i fortilizi sulle colline che circondano la città di
S. Mattia,
S. Leonardo, trasformato successivamente in un santuario dedicato
alla Madonna di Lourdes, Santa Sofia e il Palazzo del Comune, sede del Municipio,
in stile neoclassico.