Le fiabe di KidsSpace (http://www.abspace.it/KidsSpace/KidsSpace.asp)
FEDRO
Le rane chiesero a Giove un re
Nel tempo in cui leggi egualitarie facevano prosperare Atene, la libertà sfrenata
sconvolse lo stato e l'anarchia sciolse i freni di un tempo.
A questo punto, in seguito a un accordo tra le fazioni politiche, Pisistrato occupa
l'acropoli e si fa tiranno. Gli Ateniesi piangevano la loro dolorosa schiavitù
(non perché lui fosse crudele, ma perché è gravoso ogni peso per chi non è abituato)
e quando presero a lamentarsi, Esopo raccontò loro questa storiella:
Le rane, abituate a girare liberamente nei loro stagni, con gran chiasso domandarono a
Giove un re che con la forza reprimesse la maniera sregolata di vivere.
Il padre degli dèi rise e diede loro un piccolo travicello che, appena gettato, atterrì
con il suo tonfo e con il movimento improvviso dell'acqua la pavida genia.
Le rane rimasero immerse nel pantano per un bel pò di tempo; quand'ecco che una,
senza fare rumore, tira su la testa dallo stagno e dopo avere esaminato il re, chiama
fuori tutte le altre. Quelle, lasciato ogni timore, a gara si precipitano nuotando e
in massa, sfacciatamente, saltano sopra il pezzo di legno.
Dopo averlo insozzato con ogni tipo di oltraggio, inviarono un'ambasceria a Giove
per avere un altro re, perché quello che era stato dato era una nullità.
Allora Giove mandò loro un serpente che con i suoi denti aguzzi cominciò ad afferrarle
a una a una. Incapaci di difendersi, le rane cercano invano di sfuggire alla morte;
la paura toglie loro la voce. Infine, di nascosto, affidano a Mercurio l'incarico di
pregare Giove che le soccorra nella calamità.
Ma il dio risponde: "Poiché non avete voluto sopportare il vostro bene, rassegnatevi a
sopportare questo male".
"Anche voi, cittadini", disse Esopo, "tollerate questo male,
perché non ne venga uno maggiore".
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