Età della Pietra e del Bronzo
Si ritiene che il Friuli fosse abitato da tribù Paleovenete, probabilmente dagli Euganei. Erano dediti alla caccia, all'allevamento del bestiame e all'agricoltura. Queste tribù saranno protagoniste della 'cultura dei castellieri'
950 a.C. circa
I Veneti, giunti verosimilmente dall'Illiria, occupano le terre degli Euganei
400 a.C. circa
I Carni valicano le Alpi; penetrano in Friuli sottomettendo i Veneti. I Carni erano un popolo di lingua e cultura celtica. Erano dediti alla caccia ed alla pastorizia ed erano abili nella lavorazione del ferro e del legno
186 a.C
A difesa dei territori dell'Italia settentrionale il Senato romano invia le proprie legioni
181 a.C
I Romani, a seguito dei movimenti dei Galli in Friuli Venezia Giulia, decidono di fondare una nuova colonia. I trunviri romani Publio Scipione Nasica, Caio Flaminio e Lucio Manlio Acidino vengono inviati nella pianura Friulana e fondano Aquileia. Il nome forse deriva da un toponimo gallico (Akileia?), a 12 miglia dal luogo in cui qualche anno prima i Galli avevano fondato un oppidum. Aquileia era una colonia di diritto latino, (i coloni non erano cittadini romani) (Livio XXXIX 55,6). Essi furono inviati alla testa di 3000 'coloni latini'
181 a.C
Viene fondata Aquileia, ultima delle grandi colonie romane dell'Italia settentrionale
179 a.C
Il console Quinto Fulvio Flacco doma una ribellione dei Karni
178 a.C
I Romani varcano l'Isonzo e conquistano Trieste agli Histri
171 a.C
Il console romano Gaio Cassio Longino intraprende alcune azioni militari contro Histri, Karni e Giapidi. Il carattere piuttosto brutale di questa campagna, voluto dal console, scontenta Roma, che lo trasferisce
169 a.C
Viene rinforzata la colonia di Aquileia con altri 1500 coloni. Aquileia conta già 15.000 abitanti
148 a.C
Aquileia viene raggiunta dalla Via Postumia
148 a.C
Viene costruita la Via Postumia che da Genova porta ad Aquileia, attraversando il nord Italia, via Piacenza, Cremona, Mantova, Verona, Vicenza, Oderzo. Secondo l'archeologa Luisa Bertacchi il tratto nell'odierno Friuli Venezia Giulia è rappresentato dalla Stradalta che da Codroipo conduce a Palmanova
131 a.C
Il Pretore Annio Rufo costruisce la Via Annia, che collega Aquileia a Concordia Sagittaria, Padova e alla via Aemilia
129 a.C
Il Console Gaio Sempronio Tuditano conduce un'azione militare contro i Karni, i Giapidi, I Taurisci e i Liburni, popoli che si erano sollevati contro Roma. Per il suo successo, Tuditano riceverà il Trionfo
128 a.C
Aquileia viene raggiunta dalla Via Annia
119 a.C
Dopo circa un anno di azioni militari, i romani sottomettono i popoli dei Dalmati, dei Giapidi e dei Liburni
115 a.C
Il console Marco Emilio Scauro conduce una campagna contro i Carni, penetrando nelle zone della Carnia e nelle Valli del Natisone
115 a.C
Il console romano Marco Emilio Scauro pone definitivamente fine alla resistenza celtica. Tutto il Friuli viene lentamente 'romanizzato'
113 a.C
Una tribù di Cimbri sconfina nell'alto Friuli, ma viene respinta dai Romani
110 a.C
I Giapidi, stanziati nell'entroterra istriano, attaccano i romani facendoli arretrare fino ad Aquileia
58-42 a.C
Vengono fondate le città di Forum Iulii (l'odierna Cividale del Friuli), Iulium Carnicum (l'odierna Zuglio) e Iulia Concordia (l'attuale Concordia Sagittaria)
89 a.C
Aquileia viene trasformata da colonia in municipium. Di conseguenza gli abitanti acquisiscono la cittadinanza romana e la città può avere magistrati locali. Cresce la sua importanza strategica
70-60 a.C
In questi anni, probabilmente, viene costruita la via Julia Augusta che da Aquileia porta al Norico, attuale Austria, toccando le località di Tricesimo, Zuglio, attraversando il Passo di Monte Croce Carnico, e conducendo a Linz e Klagengurt, in Carinzia
59-58 a.C
Giulio Cesare, con le sue legioni impegnate nelle guerre galliche, sverna ad Aquileia
52 a.C
I Giapidi giungono a Trieste, occupandola. Giulio Cesare invia la XV Legione, che li scaccia. Viene creata una nuova zona strategica difensiva in prossimità del limes, rendendo capisaldi di questo sistema i centri di: Cividale (Forum Julii), Zuglio, Trieste, Concordia, tutti elevati al rango di 'municipium'
42 a.C
Cesare Ottaviano Augusto, dopo la battaglia di Filippi, porta il confine della provincia romana dell'Istria al fiume Risano
35 a.C
Ottaviano Augusto combatte Giapidi, Celti e Illiri fino in Pannonia
33 a.C
Ottaviano Augusto sconfigge definitivamente i Giapidi
16 a.C
La X Regio vede il confine istriano spostato dal fiume Risano al fiume Arsa. Trieste viene inserita nella tribù romana Pupinia
19-9 a.C
I romani deportano in Friuli molte migliaia di prigionieri catturati durante la ribellione della Pannonia
13 a.C
Da Aquileia, dove soggiorna, l'imperatore Ottaviano Augusto pianifica la conquista dell'Illiria e tutta la zona Balcanica. Partono diverse spedizioni guidate dal generale Marco Vinicio prima, dal generale Marco Vipsanio Agrippa poi, infine da Tiberio
12 a.C
L'Imperatore Ottaviano Augusto riceve ad Aquileia Erode il Grande, re di Giudea, con i due figli Alessandro e Aristobulo
10 a.C
Durante un soggiorno dell'imperatore con la moglie Giulia, ad Aquileia, nasce il loro unico figlio, poi morto da piccolo
6 a.C
20.000 pannonici, ex mercenari romani, calano in Friuli, devastandolo. Vengono respinti dopo una durissima battaglia
7
L'imperatore Augusto divide l'Italia, in 'regiones'; Aquileia diviene la capitale della X Regione augustea 'Venetia et Histria'. Importante porto fluviale, risulta strategica sia sotto il profilo commerciale che in quello militare. E' ormai la quarta città d'Italia e una delle principali dell'impero
7
Ottaviano Augusto divide l'Italia in undici regioni. La zona a Nord-Est, comprendente l'attuale Friuli, il Carso e l'Istria, il Veneto e parte della Lombardia, viene chiamata X Regio Venetia et Istria. Capitale è Aquileia: Caput Venetiae
15
Una rivolta dei Carni, viene domata dal generale Druso
50
Attorno a questa data, si indica il periodo in cui San Marco, inviato da San Pietro ad evangelizzare la corposa comunità ebraica di Aquileia, nomina protovescovo Ermacora
68-69
Durante la crisi dei tre imperatori Galba, Otone, Vitellio, Aquileia viene più volte razziata da milizie che parteggiavano per uno o per l'altro. L'elezione ad imperatore, da parte delle legioni, di Vespasiano, che secondo alcuni storici si trovava proprio ad Aquileia, quando avvenne, pose fine alle predazioni
70
Data in cui si ipotizza la morte del Vescovo Ermacora
Il Cristianesimo e la fine dell'Impero
100
Viene costruita la Via Gemina, che collegava Aquileia a Julia Emona, l'attuale Lubiana, passando per il ponte Sonti, sull'Isonzo e per Aidussina. Il nome potrebbe derivare dal fatto che ai lavori partecipò anche la XIII legione Gemina
150
Aquileia viene colpita da un forte terremoto
166
Un insieme di popolazioni barbare, formato da tribù di Quadi, Marcomanni, Sarmati, Victuali, Obii, invade la X Regio Venetia et Histria
167
La tribù germanica dei Quadi cinge d'assedio Aquileia senza riuscire però ad espugnarla
168
L'Imperatore Marco Aurelio si reca ad Aquileia per preparare la guerra contro i barbari
171
Marco Aurelio conduce una vittoriosa controffensiva contro i barbari
193
Passa per Aquileia il nuovo imperatore Settimio Severo, eletto dalle legioni della Pannonia. Aquileia viene rinominata in Colonia Septimia Severa Clodia Albina. In questo periodo Aquileia ha un grande sviluppo edilizio, con il rifacimento di molti edifici pubblici
238
Si svolge il Bellum Aquileiensis. Aquileia viene assediata da Giulio Vero Massimino detto il Trace, proclamato imperatore dalle sue truppe ma considerato usurpatore dal Senato romano. I cittadini di Aquileia usciranno vincitori dall'assedio
238
Massimino il Trace si autoproclama imperatore ed assedia Aquileia, sostenuto dalla II Legio Parthica. Il lungo assedio però esaspera le truppe, tanto che il 10 maggio i suoi stessi soldati uccidono Massimino, infierendo sul cadavere
276
Ilario di Pannonia diviene Vescovo di Aquileia. Il cristianesimo è piuttosto diffuso
284
Diocleziano divide in due parti l'Impero. La sede della Diocesis Italica viene spostata da Aquileia a Milano (Mediolanum). Aquileia rimane però la città più ricca del nord Italia. In questo anno si colloca il martirio dei santi aquileiesi Ilario e Taziano
313
Viene emanato l'editto di Costantino (o editto di tolleranza) che pone ufficialmente fine a tutte le persecuzioni religiose. Il Cristianesimo si diffonde in tutto il Friuli
350 (circa)
Il Vescovo di Aquileia Fortunaziano è ancora costretto a stendere il commento dei Vangeli in lingua rustica; questo a significare che erano ancora molti i caratteri locali della popolazione 'romanizzata'
381
Si tiene ad Aquileia un importante Concilio di Aquileia presieduto dal vescovo locale, Valeriano ed al quale partecipano numerosi altri vescovi tra cui il vescovo Ambrogio. Il concilio condanna pubblicamente l'eresia ariana e i suoi seguaci
303
L'imperatore Diocleziano e Massimiano soggiornano ad Aquileia in aprile, anche per invocare la protezione del dio Beleno, suo nume tutelare. Scatenano un persecuzione contro i cristiani prestenti in regione, durante la quale si ha il martirio dei Santi Canzio, Canziano e Canzianilla, sepolti poi a San Canzian d'Isonzo
308
All'incirca in questo anno viene eletto Vescovo di Aquileia Teodoro
313
In seguito all'editto di Costantino, la relione cristiana diviene religione di stato. Teodoro destina delle ampie aule basilicali (aule teodoriane) a luogo ufficiale di culto. Sono il primo nucleo della futura basilica di Aquileia
314
Il vescovo Teodoro con il diacono agatone presiede e firma gli atti del concilio di Arles
319
Probabile data della morte di Teodoro. Sotto il suo episcopato, dopo l'editto di costantino, le cosiddette aule teodoriane diventano il luogo ufficiale di culto di Aquileia. Esse sarannno il nucleo della futura basilica. Da Aquileia il Cristianesimo comincia ad irradiarsi nei territori circostanti
340
Nei pressi di Aquileia si scontrano Costante e Costantino II, figli di Costantino, per la successione. Costantino II verrà ucciso e il suo corpo gettato nel fiume Aussa
361
Aquileia viene cinta d'assedio nella lotta tra Costanzo II e Giuliano l'Apostata che si contendono il trono imperiale. Il corso del fiume Natisone viene fatto deviare da quest'ultimo
367
Tribù di Alemanni devastano e terrorizzano la Carinzia e la Carnia
369
Valeriano viene eletto Arcivescovo di Aquileia
375
Trieste è conquistata dai Goti
381 3 settembre
Ambrogio, Vescovo di Milano, apre il sinodo di Aquileia per giudicare le posizioni di due vescovi illirici, Palladio di Ratiaria e Secondiano di Singidunum, tra gli ultimi sostenitori dell'eresia ariana. I due vescovi saranno scomunicati
388
Teodosio sconfigge ed uccide presso Aquileia l'usurpatore Magno Massimo, il cui cadavere viene trascinato lungo le strade di Aquileia
388
San Cromazio viene eletto Vescovo di Aquileia
391
Teodosio viene ad Aquileia, si deve a lui il restauro delle mura che funzionano ormai solo come baluardo militare
401
I Visigoti guidati da Alarico saccheggiano il Friuli, pochi anni dopo sarà la volta degli Ostrogoti guidati da Radagaiso, quindi ancora i Visigoti (410)
452
Per mano di Attila re degli Unni, cade Aquileia, che viene saccheggiata e data alle fiamme
476
Il generale erulo Odoacre depone l'imperatore Romolo Augustolo (l'ultimo dell'impero romano d'occidente ) e si proclama re d'Italia
489
Gli Ostrogoti provenienti dalla Pannonia sotto la guida di Teodorico invadono il Friuli e sconfiggono facilmente Odoacre. Le cronache del tempo parlano del nuovo regno gotico come un periodo di gravi carestie, inasprimenti fiscali, dissidi tra latini e barbari
401
Alarico, re dei Visigoti, sbaraglia l'esercito romano di Stilicone sul Timavo, devasta Aquileia ed invade la Penisola Italica
405
Invasione degli Ostrogoti di Radagaiso, che causano grandi devastazioni
407/08
Viene costruito il castrum di Grado, rifugio militare dei Vescovi di Aquileia
408
Passaggio dei Visigoti condotti da Alarico
452
Attila invade l'Italia e saccheggia Aquileia dopo un assedio (forse 3 mesi). Secondo lo storico Giordano, la caduta gli fu preannunciata dal fatto che le cicogne fuggirono dalle mura con i loro piccoli. Gli aquileiesi si rifugiano provvisoriamente a Grado. Attila verrà fermato da Papa Leone I° sul Mincio
454/55
Il Vescovo Niceta pone le basi per la costruzione di una cattedrale ad Aquileia, con un battistero annesso
476
Il Generale romano-barbaro Odoacre, con il titolo di Patrizio dei Romani, depone l'imperatore Romolo Augustolo. è la fine dell'Impero romano
Longobardi, Franchi e Tedeschi
489
In Primavera, col beneplacito dell'imperatore d'Oriente, Teodorico re degli Ostrogoti invade l'Italia. Sull'Isonzo, presso il ponte della Mainizza, Teodorico, con l'appoggio dei Visigoti, batte le milizie di Odoacre. I Vescovi Marcelliano (485-504) e Marcellino (504-521), si rifugiano nel castello di Grado, compreso ancora nei territori dell'impero bizantino. Gli Ostrogoti di Teodorico occupano tutta la Venetia, porta d'Italia, garantendo così la stabilità per circa 60 anni. Di coseguenza si assisterà ad un minimo rifiorire dell'agricoltura, del restauro delle città, della riorganizzazione dell'amministrazione civile. Cresce l'influenza di Cividale, che era stata risparmiata dal passaggio dei barbari
490
Anno in cui si presume la fondazione della chiesa di San Pietro in Carnia, a Zuglio
526
Muore Teodorico; il Friuli sarà a lungo campo di battaglia tra Bizantini e Goti
553
Papa Virgilio, cede alle richieste dell' imperatore Giustiniano I di Bisanzio e firma la 'condanna dei Tre Capitoli'
568
In seguito al dissenso generato dalla condanna dei 'Tre Capitoli' la chiesa di Aquileia si rende gerarchicamente indipendente nominando il vescovo Paolino I, Patriarca. Nello stesso anno, i Longobardi provenienti dalla Pannonia e guidati dal re Alboino invadono il Friuli. L'invasione avviene lentamente e senza incontrare alcuna resistenza armata; un invasione molto differente dalle precedenti, le quali avevano invece lasciato dietro a se morte e rovine. In breve tempo i Longobardi si impadroniscono di gran parte d'Italia; Forum Iulii (Cividale del Friuli) diviene capitale del Ducato del Friuli, il primo in Italia (569). Per 208 anni la storia del Friuli si confonderà con quella dei Longobardi
552
L'imperatore Giustiniano invia in Italia il Generale Narsete che, con l'aiuto dei Longobardi, occupa prima la parte litoranea della regione e quindi l'entroterra, sconfiggendo e scacciando gli Ostrogoti. Aquileia e le altre città vicine sono in piena decadenza a causa del progressivo impaludamento della costa. La regione e tutta la penisola, durante la guerra goto-bizantina, che durerà ancora tre anni, vive in una condizione di carestia e miseria. Alla fine di questa guerra, l'Italia sarà tutta bizantina
553
Si tiene a Costantinopoli il secondo Concilio Ecumenico. Fu voluto dall'imperatore Giustiniano, per accettare il suo decreto del 543-544, che considerava eretici alcuni scritti della scuola di Antiochia, indicati in tre capitoli, perché favorevoli alla duplice natura (umana e divina) di Cristo. Il concilio mirava a ricomporre la dissidenza tra le chiese d'Oriente e il Vescovo Facondo di Ermiane, che difende teologicamente i tre capitoli assieme alle chiese d'Occidente. Il Concilio riconosce come valida la tesi imperiale e delle chiese orientali detta monofisita, ossia dell'unica natura, divina, di Cristo. Papa Vigilio viene portato a Costantinopoli, imprigionato e deve aderire con la forza al Concilio
554
Macedonio, vescovo metropolita di Aquileia, assieme ad Ausano di Milano e ad altri vescovi occidentali, rifiutando le risoluzioni del Concilio di Costantinopoli
556
Viene eletto Papa Pelagio I, che sebbene partisse da posizioni favorevoli ai tre capitoli, si allinea alla posizione imperiale
557
A seguito della posizione teologica di Pelagio I, viene eletto Vescovo Paolino I che, non riconoscendo più l'autorita di Pelagio I, da inizio con altri vescovi al cosiddetto scisma dei Tre Capitoli. Aquileia si proclama chiesa indipendente autocefala
565/66
Una grave pestilenza colpisce la regione spopolandola
568, aprile
I Longobardi, insieme a tribù di Eruli, Rugi, Gepidi, Alani, Sassoni, guidati da Alboino e provenienti dalla Pannonia, entrano in Italia. Probabilmente giunsero attraverso la valle del Vipacco, anche se le cronache riportano che Alboino ammirò la pianura da un alto monte che viene indicato nel Matajur. Occupata Cividale, questa diviene la capitale del ducato del Friuli a cui capo viene messo il nipote di Alboino, Gisulfo. Solo la parte costiera e l'Istria rimane sotto il potere bizantino
568
Paolino I, Vescovo di Aquileia, a causa dell'invasione longobarda si rifugia a Grado, dominio bizantino, con il tesoro della chiesa e le reliquie. Difensore dei Tre capitoli, qui i vescovi suffraganei lo eleggono Patriarca. Nasce il Patriarcato di Aquileia
579
Con l'intento di ricomporre lo scisma tricapitolino, Papa Pelagio II concede al Patriarca Elia la metropolia sulla Venezia e sull'Istria
580
Il Patriarca Elia avvia la ricostruzione della basilica di S. Eufemia a Grado
586
Il Patriarca Severo viene portato a forza a Ravenna e costretto ad abiurare le posizioni a favore dei Tre capitoli
590
Il Patriarca Severo convoca un Sinodo a Marano Lagunare dove proclama la sua fedeltà ai Tre Capitoli e che la sua abiura era stata estorta con la forza
606
Alla morte del Patriarca Severo, il Patriarcato di Aquileia si divide in due sedi. Ad Aquileia venne nominato il patriarca Giovanni, sostenuto dai Longobardi; a Grado, alla cui sede venne riservata la giurisdizione sui territori di dominazione bizantina fu nominato il patriarca Candidiano, cattolico
610
Incursione degli Avari. Uccisione del duca Gisulfo II e saccheggio di Cividale
662
Il Duca Lupo saccheggia Grado, (rimasta bizantina) riprendendo così i tesori del Patriarcato di Aquileia qui portati dal Patriarca Paolino al tempo dell'invasione longobarda
664
Nuova incursione degli Avari. Uccisione del Duca Lupo
689
Nella battaglia di Coronate, il re longobardo Cuniperto, cattolico, sconfigge il duca Alachis, ariano, che guidava un fronte composito di insorti dell'Italia nord-orientale, tra i quali c'erano anche molti aderenti allo scisma tricapitolino
698
Il re Cuniperto convoca un sinodo di Pavia in cui i vescovi cattolici e tricapitolini ricompongono lo scisma 'nello spirito di Calcedonia'
606
Muore il Patriarca Severo. Con l'appoggio dei Longobardi e del duca Gisulfo II, la sede Patriarcale torna ad Aquileia, continuando il sostegno alle posizioni dei Tre Capitoli. A Grado viene eletto il Patriarca Candidiano, cattolico, con giurisdizione sulle terre bizantine, costituite dalle coste dell'alto Adriatico. Nasce il Patriarcato di Grado
610
Gli Avari, dopo alcune scorribande in Istria, entrano nel Friuli. Assediano e saccheggiano Cividale. Molti abitanti vengono deportati i Pannonia
664
Lupo, duca del Friuli si ribella a re Grimoaldo. Viene sconfitto dal re con l'aiuto degli Avari presso Aidussina. Gli Avari poi irrompono nella regione saccheggiandola e si ritirano solo dopo che Grimoaldo appronta un esercito per combatterli
666
Arnefrido figlio di Lupo, ritorna in Friuli con un esercito formato da tribù slave. Viene sconfitto da Grimoaldo a Nimis
698
Il Re longobardo Cuniperto, cattolico, convoca il sinodo di Pavia dove si ricompone lo scisma dei Tre Capitoli. I Longobardi si convertono al cattolicesimo. Il Patriarca di Aquileia Pietro I riconosce l'autorità del Papa e delle gerarchie cattoliche. Mantiene per se e i successori il titolo di Patriarca
706
Pemmone viene proclamato Duca del Friuli. Si ha un periodo di grande sviluppo culturale ed economico
734
Re Ratchis, figlio primogenito di Pemmone, viene nominato Duca al posto del padre. Continua lo sviluppo economico ed artistico del Ducato. Nel 744, Ratchis sarà poi nominato Re d'Italia
744
Il fratello Astolfo subentra nel governo del Friuli, diventerà anch'esso re d'Italia quando Ratchis si ritirerà nel convento di Montecassino
775-776
Il Duca Rotgaudo, a capo della resistenza friulana si oppone al potere carolingio, dimostrando che il Friuli ha ormai acquisito una propria autonomia. Viene però sconfitto ed ucciso in battaglia. Cividale subisce una durissima repressione. Nonostante la sconfitta l'eredità etnica e culturale lasciata dai Longobardi non sarà mai cancellata
776
Carlo Magno, re dei Franchi, dopo aver sconfitto i Longobardi si autoproclama 'Gratia Dei rex Francorum et Langobardorum'
781
Il ducato del Friuli viene riorganizzato su base comitale ed affidato al figlio Pipino
791
Annessione dell'Istria al Ducato friulano. Torna a rifiorire la città di Cividale, adesso chiamata Civitas Austriae e non più Forum Iulii, termine che invece andrà ad identificare il nome dell'intera regione
787
Viene elevato Patriarca con il consenso dello stesso Carlo Magno il cividalese Paolino II. Al nuovo patriarca sono riconosciuti i possedimenti della chiesa aquileiese e nuove importanti donazioni (792)
705
Invasione di genti slave che distruggono Zuglio, il cui Vescovo si rifugia a Cividale
720
Il duca Pemmone sconfigge delle tribù slave in località Lauriana
729
La sede patriarcale viene trasferita a Cormòns dal Patriarca Callisto
731
Viene stabilita la separazione canonica tra il Patriarcato di Aquileia e Grado. Il primo mantiene le diocesi suffragane del Friuli e dell'Istria. Il secondo le diocesi del Ducato di Venezia
737
Il Patriarca Callisto caccia da Cividale il vescovo di Zuglio Amatore, successore di Fidenzio, e si insedia nel suo palazzo, stabilendovi la sede patriarcale. Il duca Pemmone, contrario, con altri nobili lo imprigiona nel castello di Duino per giustiziarlo. Il re Liutprando, informato dell'accaduto, interviene a difesa di Callisto, avallando il trasferimento della sede e cogliendo l'occasione per deporre Pemmone e nominare suo figlio Ratchis duca del Friuli
738
Ratchis sconfigge le tribù slave nella Carniola, nell'attuale Slovenia
744
Muore Ratchis
762
Erfo, Marco e Anto, longobardi figli di Pietro duca del Friuli e Piltrude, donano tutte le loro sostanze per la fondazione di un convento maschile a Sesto al Reghena e di uno femminile a Salt di Povoletto, presso il quale si ritirerà la loro madre come badessa
774
Carlo Magno sconfigge il Duca del Friuli Rodgaudo sul Brenta, annientando così l'ultima difesa longobarda. Il ducato longobardo del Friuli viene incluso nella “Marca orientale- (Osterreich) del Sacro Romano Impero. Forum Julii diventa Civitas Austriae, da cui deriva Cividale
776
Ribellione di Rodgaudo, duca del Friuli. Viene duramente repressa da Carlo Magno: Rodgaudo, sconfitto, viene decapitato e la nobiltà longobarda condannata all'esilio. Inizia il dominio Franco. Carlo Magno comincia a donare proprietà territoriali al Patriarca di Aquileia, sancendo l'inizio del suo potere temporale
778
I Franchi insediano 200 famiglie di coloni di origine slava nei dintorni di Cividale
778
Devastante terremoto nel Friuli occidentale
781
Pipino viene incoronato re del Regnum Italiae, di cui il Friuli fa parte
787
Paolino, un grammatico di origine longobarda, viene nominato Patriarca da Carlo Magno
788
Gli Avari si riaffacciano in Friuli, con veloci scorribande
791
Alcuni nobili longobardi spingono gli Avari a sconfinare in Friuli per destabilizzare il ducato. Carlo Magno risponde con una spedizione punitiva, per la quale si spingerà sino in Pannonia
795-96
Il franco Enrico, duca del Friuli, sconfigge gli Avari in Pannonia, occupando la loro capitale
836-866
Il Duca Everardo garantirà di un lungo periodo di stabilità e crescita culturale. Il Friuli viene elevato a Marca (846)
899-952
Il Friuli subisce la più lunga e devastante invasione per mano degli Ungari. Saranno almeno 12 le incursioni che provocheranno incendi, morti e rovine. Le conseguenze delle invasioni ungare furono fatali per il Friuli: spopolamento della regione, interruzione delle vie di comunicazione, abbandono delle attività produttive
800, 25 dicembre
Carlo Magno viene incoronato imperatore dal Papa
803
Viene creata da Carlo Magno la Marca del Friuli, che include, oltre l'attuale Friuli Venezia Giulia, anche la Carinzia, la Carniola, la Stiria Meridionale, l'Istria e la Dalmazia. Investito della marca è il duca Cadolao. La chiesa di Rovigno, dipendente dalla diocesi di Pola, viene donata al Patriarcato
811
Il Patriarca di Aquileia Manenzio, sostenuto da Carlo Magno, riedifica la basilica di Aquileia e la Chiesa dei Pagani
825
L'imperatore Lotario istituisce una scuola superiore a Cividale
843, 10 agosto
Il trattato di Verdun sancisce la spartizione dell'impero tra i tre figli di Ludovico il Pio. A Lotario I spetta il titolo d'imperatore la Lotaringia, costituita dai territori francesi sino al Reno e dal regno d'Italia. Il ducato del Friuli fa parte di quest'ultimo
874
Berengario diventa marchese del Friuli
888
Berengario I diventa re d'Italia
898
Gli Ungari, originari degli urali, spinti da altri popoli verso il medio Danubio, guidati dal principe Arpad, invadono il Friuli per saccheggiarlo. In questo primo periodo si ripresenteranno altre tre volte, sino al 904
955 (circa)
Dopo la vittoria sugli Ungari da parte di Enrico duca della Baviera e della Carinzia, il Friuli viene incorporato alla marca veronese. Nel 989 viene quindi annesso al ducato di Carinzia
915
Berengario diventa Imperatore del Sacro Romano Impero
920-21
Olderico, marchese del Friuli si ribella all'imperatore. Per sconfiggerlo, Berengario si serve degli Ungari, che però devastano nuovamente il Friuli
924
Altra invasione ungara che si spinge sino in Provenza. Enrico I di Sassonia, detto l'Uccellatore, stipula con essi una tregua di nove anni
927
Invasione ungara. La diocesi di Concordia risulta quasi completamente deserta
931
Invasione ungara
931, 17 ottobre
Lotario, con il figlio Ugo associato al trono, concede al Patriarca il castello di Muggia
933
Una nuova invasione ungara devasta il Friuli. Si spingono fino in Turingia dove vengono affrontati da un possente esercito formato da tutti i ducati tedeschi e guidato da Enrico l'Uccellatore, che li sconfigge pesantemente a Riade, su fiume Unstrut
935
Incursione ungara
936
Incursione ungara
942
Incursione ungara
943
Incursione ungara. Ugo di Provenza li indirizza verso la Spagna
947
Incursione ungara. Berengario II pagando dei tributi li indirizza verso la Puglia
950
L'imperatore Ottone I il Grande compie scorrerie nel terriorio ungaro sino al fiume Tibisco, ad est di Budapest
951
Incursione ungara
952
Per fare fronte al flagello ungarico, Ottone ridefinisce l'assetto dei confini. Il Friuli e l'Istria vengono staccati dal regno d'Italia e inclusi nel ducato di Baviera. La marca del Friuli diviene contea
954
Gli Ungari invadono il Friuli per l'ultima volta
955, 10 agosto
Gli Ungari assediano in Augusta in Baviera. Ottone li affronta nelle vicinanze, a Lechfeld, sconfiggendoli definitivamente. Al termine di circa cinquant'anni di invasioni il Friuli è ridotto ad una landa spopolata piena di rovine
967, 29 aprile
Ottone conferma alla Chiesa di Aquileia la sovranità sull'abbazia di Sesto al Reghena, sul castello di Farra d'Isonzo e sui territori che vanno dal Livenza alla località Tre Sorelle, presso Porpetto, a sud della Strata Ungarorum, la cosiddetta Stradalta, all'incirca l'attuale S.P. 65 Ungarica
976
La contea del Friuli si stacca dalla Baviera e viene inclusa nel Ducato di Carinzia
983 11 giugno
Durante la dieta di Verona, Ottone II concede 5 castelli al Patriarca Rodoaldo: Buja, Fagagna, Udine, Santa Margherita del Gruagno, e un quinto che potrebbe essere Brazzacco di Moruzzo, Brazzano di Cormons o Brede di Pozzuolo. Si legge nel documento: 'siano dati al Signore piuttosto che a perversi devastatori'
998
Un fortissimo terremoto colpisce la regione, preannunciato, sembra, da una cometa molto brillante
1019
Sarà il Patriarcato di Aquileia ed in particolare il Patriarca Volfango detto Poppo (o Poppone) ad intraprendere una importante opera di ricostruzione. I successivi anni saranno, per il Friuli, anni di rinascita sociale e materiale
1076
Si scatena una 'guerra civile' tra i principi tedeschi e l'imperatore dopo la scomunica di quest'ultimo (Enrico IV del Sacro Romano Impero) da parte di Papa Gregorio VIII. Il Patriarca Sigerardo rimane fedele ad Enrico IV
1077
A Pavia il 3 aprile del 1077 l'imperatore Enrico IV concede al patriarca Sigeardo l'investitura feudale con prerogative ducali su tutta la contea del Friuli. E' l'atto di nascita dello stato patriarcale friulano. Con questo atto il Friuli riacquistava la sua integrità territoriale e la sua autonomia politica
1077-1204
I successori di Sigeardo si mantennero fedeli alla politica di Enrico IV e poi del figlio Enrico V facendo dello stato friulano la pedina avanzata della politica imperiale in Italia. All'unità territoriale dello stato friulano (alla fine del XII secolo lo stato più ampio e compatto dell'Italia settentrionale) viene ad affiancarsi anche un unità etnica-culturale tale da poter essere ormai definita semplicemente 'friulana'
1019
Wolfgang von Treffen viene nominato da Enrico II Patriarca di Aquileia con il nome di Poppone o Poppo. Probabile nipote dell'Imperatore Corrado II, questi conferma al Patriarca un vasto territorio, che andava dall'Isonzo al Livenza, oltre al diritto di riscuotere le tasse e la facoltà di battere moneta, che era il denaro d'argento, di uguale valore della lira veronese. A Poppone, primo di una serie di patriarchi tedeschi, si dovrà la rinascita di Aquileia
1020, 26 aprile
L'imperatore Enrico II conferma alla chiesa di Aquileia le immunità concesse dai suoi predecessorii, con la clausola che l'avvocato del patriarca “quale nuncio dell'imperatore doveva tenere placito nei già citati castelli e ville (soggetti al patriarca), e se fra essi fossero sorte delle liti, doveva terminarle d'autorità con legale giudizio, quale messo regio-. Con questa precisa determinazione il patriarca non riconosceva più, nei territori da lui posseduti, altro superiore che il sovrano'. (Paschini)
1031, 13 luglio
Poppone consacra la basilica di Aquileia
1077, 3 aprile
Enrico IV di Franconia, re dì Germania, re d'Italia e Sacro Romano Imperatore, concede al Patriarca di Aquileia Sigeardo von Pleien il titolo di Principe del Principato Ecclesiastico di Aquileia, Duca del Friuli, marchese d'Istria, per premiare la sua fedeltà nella lotta contro i Comuni Lombardi. Con questo atto il Patriarcato del Friuli diventa di fatto indipendente nell'ambito del Sacro Romano Impero
Il Patriarcato del Friuli
1105
La sede del Patriarcato di Grado viene trasferita a Venezia
1148, maggio
Corrado III Hohenstaufen, re di Germania, di ritorno da una crociata, sbarca in Aquileia e passa vicino a Udine o forse entra in città
1204
Il Friuli si avvia al periodo di massimo splendore del patriarcato; il Friuli mai come in questo periodo raggiunse tanta autonomia e prestigio nella politica estera. Sotto il patriarcato di Volchero (1204-1218) grande impulso fu dato ai traffici commerciali ed alle attività produttive, fu migliorata la rete viaria e brillante fu anche l'attività culturale
1218
Viene nominato patriarca Bertoldo (1218-1251) il quale ebbe fin dall'inizio un occhio di riguardo per la città di Udine che in breve tempo passò da piccolo villaggio a metropoli. Le mire di conquista dei ghibellini Ezzelino III da Romano e Mainardo III, conte di Gorizia, costrinsero il patriarca a cercare aiuto nel partito avversario (quello guelfo) alleandosi con Venezia e con il duca di Carinzia
1231
Il 6 luglio si tiene la prima seduta del 'Parlamento della Patria', al quale partecipano le città di Aquileia, Cividale, Gemona, Sacile, Tolmezzo e Udine
1277
Pordenone passa agli Asburgo, divenendo a tutti gli effetti un enclave tedesco nel territorio friulano. Il Friuli divenuto elemento di forza della lega Guelfa si avvia ad un lento ma inesorabile declino
Metà XI- metà XII secolo
I patriarchi eletti dal Capitolo di Aquileia sono di origine tedesca e si mantengono fedeli alla politica imperiale. La sua posizione e la sua natura (ente ecclesiastico di feudalità imperiale) ne accresceranno l'importanza politica, come luogo di contatto tra papato e impero
1204-1218
Durante il governo del patriarca Volchero si assiste ad una espansione culturale ed economica in Friuli, frutto di un prolungato periodo in cui sono state assenti invasioni e guerre
1223
Il Patriarca Bertoldo di Andechs (1218-1251) elegge Udine tra le sue residenze dopo che quella sua abituale di Cividale del Friuli viene lesionata da un terremoto. Nello stesso anno concederà a Udine un mercato settimanale permanente, primo elemento per la futura crescita della città, favorita dalla sua posizione
1231, 7 giugno
Con la prima delibera viene indicata la nascita del Parlamento del Friuli, assemblea formata da rappresentanti della nobiltà, della chiesa e delle comunità cittadine. Risulta tra i più antichi d'Europa
Metà XIII secolo
Le mire sul Patriarcato del conte Mainardo III di Gorizia, suo più potente feudatario e di Ezzelino III da Romano, appartenenti alla parte ghibellina, spingono il patriarcato ad allearsi con la parte guelfa, rappresentato da Venezia e dalla Carinzia. Inizia un lento ma inesorabile cambiamento di orientamento della politica patriarcale rispetto ai secoli precedenti. Comincia l'elezione di diversi patriarchi italiani
1282
Gli Asburgo includono Pordenone tra i propri possedimenti
1334
Con la nomina a patriarca di Bertrando di Saint Geneìs (1334-1350) viene nuovamente dato lustro e prestigio allo stato friulano. Amato dal popolo, conseguì numerosi successi sul piano militare e diplomatico senza mai trascurare i suoi doveri di vescovo
1344
Fondazione dell'università degli studi di Cividale
1350
Il 6 giugno Bertrando, ormai novantenne, viene ucciso da una congiura guidata dal conte di Gorizia, dal comune di Cividale e da altri feudatari friulani. Gli succede Nicolò di Lussemburgo (1350-1358) che instaurò subito un governo autoritario ed insolitamente violento. Furono perseguiti tutti i responsabili della morte di Bertrando; lo stesso conte di Gorizia fu costretto a restituire tutte le terre ed i castelli usurpati
1365
Il vicedomino Francesco Savorgnan, grazie a numerose vittorie sul campo, mette fine alle mire espansionistiche degli Asburgo. Viene quindi nominato patriarca Marquardo di Randeck (1365-1381)
1366
L'11 giugno viene promulgata la Costituzione della Patria del Friuli (Constitutiones Patriae Foriiulii) base del diritto friulano fino al 1797
1381-1410
Con la morte di Marquardo ebbe anche fine un periodo di relativa stabilità politica. La stato patriarcale era ormai sulla soglia della decadenza indebolito dallo spirito di 'fazione', odio e vendetta dei Comuni friulani, in particolare tra quelli di Udine e Cividale; lite che assunse dimensioni internazionali
1350, 6 giugno
Il conte di Gorizia con l'appoggio di alcuni cividalesi, ordisce una congura che assassina nelle campagne della Richinvelda il Patriarca Bertrando di San Genesio. Il successore Nicola di Lussemburgo punirà duramente i colpevoli
1353, 1 agosto
L'imperatore autorizza il Patriarca Nicolò di Lussemburgo a fondare un'università che avrà sede a Cividale del Friuli. Sopravviverà sino al 1429
1366, 8 novembre
Il patriarca Marquardo di Randeck promulga le Costituzioni della Patria del Friuli (Constitutiones Patriae Foriiulii). Saranno il fondamento giuridico del Friuli sino al 1797
Fine XIV secolo
Il Patriarcato è sfiinito e indebolito da un lungo periodo di lotte intestine tra fazioni riferentesi ai conti di Gorizia e al Patriarca. Si generano le condizioni per la sua fine
1411
Il Friuli diviene campo di battaglia; a fronteggiarsi sono l'esercito imperiale (schierato con Cividale) e quello veneziano (schierato con Udine). Nel mese di dicembre l'esercito dell'imperatore si impadronisce di Udine
1419
Il 13 luglio l'esercito veneziano occupa Cividale e si prepara alla conquista di Udine
1420
Il 7 giugno, dopo una strenua difesa, l'esercito veneziano conquista la città di Udine; subito dopo cadono Gemona, S.Daniele, Venzone, Tolmezzo. E' la fine dello stato patriarcale friulano
1445
Dopo lunghe trattative il patriarca Ludovico Trevisan accetterà il concordato imposto da Venezia mediante il quale veniva abolito di fatto il diritto di indipendenza del Friuli
1472-1499
Il Friuli annesso alla Serenissima Repubblica si trova in balia delle incursioni turche: sono centinaia i paesi dati alle fiamme
La fine del Patriarcato e l'arrivo di Venezia
1411
In Friuli si scontrano Veneziani e Imperiali, appoggiati rispettivamente da Udine e da Cividale del Friuli. Inizia il tramonto del Patriarcato
1412, 6 luglio
Viene eletto a Cividale del Friuli il patriarca Ludovico di Tech
1419, 13 luglio
Venezia occupa Cividale del Friuli. Il 14 agosto cade Sacile
1420, 7 giugno
I Veneziani occupano Udine. Nei giorni seguenti anche Gemona del Friuli, San Daniele del Friuli, Venzone, Tolmezzo. Venezia conquista il Patriarcato di Aquileia, annettendo il Friuli e l'Istria
1420, 19 luglio
Si insedia a Udine il primo Luogotenente veneziano della Patria del Friuli: Roberto Morosini
1422, giugno
Il Patriarca Ludovico di Tech tenta, con l'aiuto di 4000 ungheresi di riconquistare il Patriarcato. Occupa Rosazzo e Manzano, ma il Conte di Carmagnola con le truppe veneziane lo respinge
1424, 1 novembre
I conti di Gorizia vengono investiti dei loro possessi feudali da Venezia, con una cerimonia in piazza San Marco
1430, 30 ottobre
Ludovico di Tech irrompe con 5000 mercenari ungheresi in Friuli per un secondo tentativo di riconquista. Occupa ancora Rosazzo e rade al suolo Manzano. Ben presto le milizie si danno al saccheggio di vari paesi. Vengono sconfitti dalle truppe veneziane di Taddeo d'Este
1439, luglio
Muore a Basilea Ludovico di Tech
1445, 10 aprile
Il patriarca Ludovico Trevisan firma con venezia il Concordio e cede a Venezia il potere temporale del Patriarcato, conservando quello spirituale. Nei territori del Patriarcato entra in vigore la moneta veneziana
1451
Viene soppresso il patriarcato di Grado, che aveva sede a Venezia dal 1105 e nasce il Patriarcato di Venezia
1472, 18 settembre
15000 Akinci Turchi, con bande di Albanesi e Bosniaci, irrompono in Friuli razziando l'area tra il Carso, Cividale del Friuli e Cervignano del Friuli. Vengono deportate 4000 persone
1477, ottobre
Dopo alcune piccole scorrerie negli anni precedenti nella zona orientale, si presenta ai confini della regione un imponente esercito turco. Per un accordo con l'imperatore d'Austria passano Gorizia e si riversano nella pianura friulana devastandola e giungendo sin oltre il Livenza
1499, 28 settembre
Allo scadere di una tregua ventennale stipulata con i Veneziani nel 1479, ritornano i Turchi, che superano la zona dell'Isonzo, ben fortificata, attraverso la bassa pianura e si spingono quasi sino al Piave. Devastano in particolare la destra Tagliamento e alcuni paesi della sinistra Tagliamento durante la ritirata. Conclusa l'incursione, riattraversano l'Isonzo e non ricompariranno più in Friuli Venezia Giulia
1500
La contea di Gorizia passa all'Austria
1508
Inizia la guerra tra Austria e Venezia che rivendica i possedimenti goriziani. Pordenone viene inglobato nei territori veneziani
1511
Rivolta contadina appoggiata dal filoveneziano Antonio Savorgnan. Sono dati alle fiamme numerosi castelli e ville nobiliari. Nello stesso anno si abbatte sul Friuli un tremendo terremoto, quindi la peste
1521
Con la 'Dieta di Worms' il territorio friulano viene spartito a metà tra Venezia ed Austria. Ai veneziani restano il Friuli Centrale, Monfalcone ed il Friuli occidentale. All'Austria, il Friuli Orientale con Aquileia
1593
Viene fondata Palmanova
1615-1617
Guerra di Gradisca. Austria e Venezia entrano nuovamente in conflitto. La guerra non porterà cambiamenti significativi ai confini
1629
Il Friuli è colpito da una grave carestia
1700
Un terremoto colpisce la Carnia
1751
Definitiva soppressione del Patriarcato di Aquileia. Al suo posto sono creati gli arcivescovadi di Udine e Gorizia
1754
La Contea di Gradisca viene riunificata a quella di Gorizia
1797
Cade Venezia a seguito della campagna napoleonica in Italia. Con il trattato di Campoformido, Napoleone cede il Friuli all'Austria
1805
Il Friuli entra a far parte del Regno italico creato da Napoleone
1815
Il Congresso di Vienna definisce nuovi confini: il Friuli ed il Veneto tornano all'Austria ed insieme alla Lombardia vanno a formare il Regno Lombardo-Veneto controllato dagli austriaci
1838
Il mandamento di Portogruaro fino a questo momento sempre inserito nella 'Provincia del Friuli' viene assegnato alla Provincia di Venezia
1852
Il comune di Sappada viene staccato dalla Provincia del Friuli e assegnato alla Provincia di Belluno
1866
Il Friuli occidentale e quello centrale entrano a far parte del regno d'Italia. Il Friuli orientale rimane invece sotto l'Austria
1915-18
Prima Guerra Mondiale. In Friuli sono combattute cruente battaglie
1918
Fallisce la proposta di un'ampia autonomia del Friuli orientale all'interno dell'Austria-Ungheria
1919
Anche il Friuli orientale entra a far parte dell'Italia
1923
Viene soppressa la Provincia di Gorizia
1927
Viene ricostituita la Provincia di Gorizia (seppur con territori minori)
1940-45
Durante la Seconda Guerra Mondiale la Jugoslavia occupa l'Istria e Trieste. Viene istituita la Repubblica libera della Carnia (1944) poi soffocata dai tedeschi
1947
Nella Costituzione italiana viene prevista l'istituzione della Regione Autonoma Friuli-Venezia Giulia
1954
La città di Trieste viene affidata all'amministrazione italiana
1963
Viene costituita la Regione autonoma Friuli-Venezia Giulia. Il dibattito sullo statuto, nel tentativo di trovare un compromesso sul problema del territorio, era cominciato diversi anni prima, ma per ragion di stato (italiano) le rivendicazioni sull'autonomia friulana legata alla sua storia furono presto accantonate. Al territorio veniva concessa la specificità di regione autonoma al fine di garantire l'italianità della zona di confine e di Trieste. La minoranza triestina (3 del territorio e il 20 della popolazione) era così riuscita a prevalere sulla maggioranza friulana. Nello stesso anno vi fu anche il disastro del Vajont
1968
Viene creata la provincia di Pordenone sottraendo diversi comuni a quella di Udine
1976
Un disastroso terremonto colpisce la Carnia. Le vittime sono migliaia
1977
Viene istituita formalmente l'università degli studi di Udine
1991-1992
Nel Mandamento di Portogruaro si svolgono i referendum consultivi per l'adesione alla Regione Friuli-Venezia Giulia, questi danno esito positivo
1999
Viene approvata, dal parlamento italiano, la legge 482/1999 'Norme in materia di tutela delle minoranze linguistiche storiche'. Si tratta del primo riconoscimento ufficiale (diretto) dell'esistenza di una minoranza linguistica friulana
2004
Si svolge un referendum consultivo per la costituzione di una provincia dell'Alto Friuli (Carnia). La consultazione dà esito negativo
2006
Nel Mandamento di Portogruaro si svolgono i referendum confermativi per l'adesione alla Regione Friuli-Venezia Giulia. Tutti i comuni si esprimono largamente a favore, ma solo a Cinto Caomaggiore viene raggiunto il quorum
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