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Gravidanza: l'esame Ultrascreen

Un elenco dei principali esami e controlli che devono, o possono, essere effettuati durante la gravidanza.
Esami: Amniocentesi | Cardiotocografia (CTG) | DuoTest | Ecografia | Ecografia Morfologica | Ecografia Tridimensionale | Ematochimici (sangue-urine) | Flussimetria | Tampone | Test di Coombs | Translucenza nucale | TriTest | Ultrascreen | Villocentesi
Indice: Gravidanza | Calcolatori | Trimestri e Mesi gestazione | Esami clinici | Glossario

Cosa è l'Ultrascreen

Cosa serve l'Ultrascreen

Quando si effettua l' Ultrascreen

Chi deve fare l' Ultrascreen

I rischi nell' Ultrascreen

I tempi per i risultati dell'esame

Il costo dell' Ultrascreen

Attendibilità del test

L'Ultra-Screen può identificare il 90% circa dei bambini affetti da Sindrome di Down e da Trisomia 18.
Il test è inoltre in grado di identificare altri tipi di anomalie dei cromosomi, di difetti genetici e di anomalie congenite.
L'esame non può, in ogni caso, garantire che il bambino sia assolutamente indenne da anomalie congenite, infatti nel 5% dei casi l'esame potrebbe essere un falso positivo, cioè i bambini nascono sani nonostante dall'esame si sospettasse la presenza della malattia.

Collegamenti e risorse

Ultrascreen L’ultrascreen è un metodo non invasivo per rilevare la presenza di irregolarità cromosomiche nel feto, in particolare della Sindrome di Down (trisomia 21). Nonostante sia un esame piuttosto affidabile e sicuro per la salute della madre e del feto, questa pratica non è ancora molto conosciuta, tanto che spesso si preferisce affidarsi a esami invasivi e più pericolosi come la villocentesi. L’ultrascreen è l’esame combinato del bi-test (esame ematochimico) e della traslucenza nucale (ecografia). L’integrazione di questi due metodi di analisi permette una diagnosi più sicura e una diminuzione della percentuale dei falsi positivi (cioè di risultati sbagliati, che rivelano la presenza di disfunzioni cromosomiche anche quando il feto è sano). Il bi-test consiste nel monitoraggio dell’ormone Free betaHGC e del PAPP-A (plasma proteina associata alla gravidanza) contenuti nel campione di sangue prelevato dalla madre. La presenza di eventuali disfunzioni cromosomiche del feto dipende dalla quantità di Free betaHGC e di PAPP-A durante la gravidanza: in caso di malattie cromosomiche il Free betaHGC aumenta, mentre il PAPP-A diminuisce. I risultati dei due test vengono poi valutati parallelamente per verificare la presenza di disfunzione dei cromosomi. È un’analisi abbastanza sicura, che consente di individuare il 90% di casi di anomalie. L’ultrascreen si effettua tra la 9a e la 14a settimana: l’analisi del sangue si può effettuare tra la 9a e la 13a settimana, mentre l’ecografia fra l’11a e la 14a. Questo esame si effettua soprattutto quando si sospetta un rischio di malattie cromosomiche, dato da fattori genetici, o quando la donna supera i 35 anni, perché risulta avere una possibilità più alta di incorrere in questo tipo di problemi.